Anche l’utile Generali soffre per le svalutazioni, una zavorra da 1,017 miliardi di euro legata non solo ai bond greci – iattura abbastanza comune tra i gruppi finanziari europei – ma anche a Telco. Zavorra che si traduce in una discesa nell’utile annuale da 1,7 miliardi del 2010 a 856 milioni (la metà) nel 2011, sotto le previsioni degli analisti. Come atteso, la cedola è stata tagliata – ma in maniera un po’ più consistente del previsto – da 0,45 euro per azione dell’anno scorso a 0,20 euro.
Il risultato operativo si è attestato a 3,9 miliardi, da 4,1 di un anno fa, sostenuto in particolare dalla forte crescita del risultato danni (+38,3%) che ha controbilanciato la discesa del vita, in calo del 16% a causa dell’andamento vita (-16%) riflette l’andamento del margine finanziario Solvency 1, a 117% a fine 2011. L’indice è salito però al 132% al primo marzo 2012, sostanzialmente per effetto del restringimento degli spread sui titoli governativi italiani.
Sulla gestione operativa, il ramo danni ha evidenziato un combined ratio (quell’indice che misura l’effizienza del ramo danni) in miglioramento di 2,3 punti percentuali a 96,5%, «al top in Europa». Risultato operativo a 1,6 miliardi, con i premi lordi lievitati a 22,8 miliardi (+3,2%). Nel vita il risultato operativo è stato di 2,5 miliardi, mentre i premi sono scesi a 46,394 miliardi (-9,3%) a causa dell’andamento dei premi unici, che hanno risentito dell’offerta da parte delle reti bancarie di prodotti finanziari ad alti rendimenti a breve termine. La raccolta netta vita si è comunque posizionata su 5,8 miliardi, «la migliore del mercato europeo», dice la nota del gruppo. Per quanto riguarda la nuova produzione, la raccolta in termini Ape (Annual Premium Equivalent) ha raggiunto 4,787 miliardi (-9%) nonostante il calo dei premi unici (-24,8%). In crescita la nuova produzione dei premi annui (+2,7%), soprattutto in Italia (+7,7%). Nel comunicaro il ceo Giovanni Perissinotto ha affermato che la compagnia prevede «per l’esercizio in corso un utile in forte crescita», precisando che «quest’anno non si ripeteranno svalutazioni straordinarie».